Simone Bottazzi rilancia il suo Novanta: «Riparto dalla tradizione e la attualizzo»

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Dall’antica pesa di Santa Giuletta al castello di Bressana argine. Simone Bottazzi, 32 anni, sceglie sempre luoghi storici per il suo Novanta Restaurant

Dall’antica pesa di Santa Giuletta al castello di Bressana argine. Simone Bottazzi, 32 anni, sceglie sempre luoghi storici per il suo Novanta Restaurant. L’inaugurazione del nuovo spazio sarà venerdì, l’apertura al pubblico sabato. «Voglio offrire al cliente una esperienza totale – spiega Bottazzi, chef e titolare del ristorante – ho deciso di aprire nei pressi del maniero che risale al 1700, un luogo che trasuda storia e che è anche un vissuto della mia infanzia, sono di Bressana». Lo chef pavese nelle estati in cui frequentava la scuola alberghiera si trasferiva per fare la stagione in giro per l’Italia. «Ho maturato una esperienza importante – sottolinea – ho sempre sognato di avere un locale mio, ritengo sia un valore aggiunto essere titolare di un locale e chef. Prima però ho lavorato in cucina come dipendente. Un anno e mezzo fa ho deciso di aprire un locale in un posto storico e bello come l’antica torre in via Emilia ma con pochi coperti per farmi le ossa. Col passare del tempo i clienti aumentavano e nel fine settimana ero costretto a rinunciare a parecchie richieste. Ho individuato questo nuovo spazio, appena fuori dalle mura del castello, perché voglio da un lato soddisfare il maggior numero di clienti e dall’altro avere anche uno spazio dove bere un aperitivo, fare serata stuzzicando e bevendo un bicchiere». Il menù propone piatti accattivanti che si rifanno alla tradizione ma reinterpretati e ben presentati. Il piacere di coniugare materie prime dai sapori diversi, come ad esempio dei moscardini brasati al bonarda, crema di ceci, funghi chiodini e salsa verde o un risotto zucca, seppioline grigliate e pesto di pistacchi. «La partenza è sempre la tradizione, attualizzandola – sottolinea Bottazzi – in quest’ottica lo scorso anno ho vinto il palio dell’agnolotto, che doveva essere tradizionale. In sala curiamo, oltre al cibo, anche la ceramica delle stoviglie, le posate col manico martellato, i bicchieri per creare quel giusto mix che soddisfi vista e palato. Particolare attenzione ho posto anche nella carta dei vini, che deve essere allo stesso livello dei piatti. Spaziamo dall’Oltrepo, zoccolo dura della nostra proposta, al resto d’Italia e in futuro anche qualche bottiglia dall’estero». L’ultimo riconoscimento, che non è ancora ufficiale ma di cui si parla già da qualche mese, è l’entrata del Novata Restaurant in Top, Tavole Oltrepo. «Sono contento – conclude Bottazzi – è un premio per il mio lavoro».

MAURIZIO SCORBATI

Tratto da “La Provincia Pavese” del 6 Febbraio 2023
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