Nasi rossi e palloncini tutti vestiti da clown per l’addio all’operaio che regalava sorrisi

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Oggi a Bressana funerali del 45enne di Stradella stroncato da infarto Il fratello: «Portare allegria ai bimbi ricoverati era la sua ragione di vita»

La storia

«Unitevi a noi indossando un naso rosso e facendo volare un palloncino colorato, come nelle sue volontà, con il sorriso». Così i volontari della onlus “Merendona del sorriso” hanno chiamato a raccolta gli amici di Giorgio Forresu, operaio allo Spaccio Galbusera di Vellezzo Bellini, ma clown con il camice nel tempo libero. Il 45enne è morto per un attacco cardiaco, oggi alle 15.30 verrà celebrato il funerale nella chiesa di Bressana Bottarone.

Tutti i clown a raccolta

I colleghi della onlus saranno vestiti con la divisa da clown con il camice e alla fine della funzione lanceranno in cielo i palloncini in suo ricordo. «Sarà un addio con il sorriso come certamente Giorgio avrebbe voluto», ricorda il fratello Massimo, che in questi giorni sta ricevendo tanti messaggi di cordoglio.

Aveva un grande cuore

A tradirlo, al termine di una cena a casa di amici a Stradella, dove risiedeva da qualche tempo, quel cuore che lo aveva già fatto soffrire in passato.

«Mio fratello era molto disponibile a far sorridere gli altri, amava stare con le persone ed è riuscito a riempire il vuoto che aveva dentro regalando amore agli altri – afferma Massimo Forresu. – Nella sua vita aveva sofferto, anche per la malattia cardiaca, ma era riuscito a trovare nella figura del clown-dottore la sua ragione di vita, portando gioia ai bambini, che erano le persone che lo emozionavano di più».

La notizia ha sconvolto anche il personale dei reparti di Chirurgia pediatrica e Oncologia pediatrica del San Matteo, dove il «dottor Cin Cin», con la sua chitarra, allietava il ricovero dei piccoli: «Sentiremo molto la mancanza di Giorgio – afferma Simonetta Mencherini, anestesista rianimatore in Chirurgia pediatrica e volontaria della onlus -. Fare il clown è difficile, ma lui lo faceva in modo così spontaneo che stimolava l’allegria ed è anche per questo che era molto legato ai bambini. Con la sua ironia e la sua filosofia di vita ci ha aiutato tanto. A lui va la nostra immensa gratitudine». —

OLIVIERO MAGGI

Tratto da “La Provincia Pavese” del 3 Settembre 2020
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